La ExxonMobil e l’Andlinger Center for Energy and the Environment della Princeton University stanno ampliando la loro partnership di ricerca per sostenere nuovi programmi volti a promuovere l’avanzamento di tecnologie energetiche innovative nel campo della ricerca sulla generazione di energia elettrica e sulla cattura della CO2.

L’ambizioso lavoro, che proseguirà per altri cinque anni, si basa sulla partecipazione della ExxonMobil alla E-filliates Partnership della Princeton e si incentra sull’identificazione di tecnologie a basse emissioni in grado di accelerare la transizione energetica.

Ad oggi, la partnership ha condotto una ricerca avanzata per lo sviluppo, tra gli altri progetti, di finestre intelligenti alimentate a energia solare e per prolungare il ciclo di vita delle batterie dei veicoli elettrici.

Per celebrare l’occasione, il vicepresidente della ExxonMobil per il settore Ricerca e Sviluppo, Vijay Swarup, e il direttore dell’Andlinger Center della Princeton University, il dott. Lynn Loo, hanno condiviso riflessioni sulla partnership e sulle loro speranze per il futuro dell’energia.

Energy Factor: Ci parli della partnership tra Princeton ed ExxonMobil. Quali sono i vantaggi di una ricerca congiunta?

Vijay Swarup: Apprezziamo molto il rapporto con la Princeton perché rappresenta il punto di incontro di tutte le discipline che si uniscono per lavorare sui fondamenti. Riteniamo che all’origine della soluzione ci sarà la collaborazione tra mondo accademico e industria.

Penso che si sottovaluti l’aspetto tecnico dell’energia. A differenza di altri settori, richiede una combinazione di scienza e ingegneria. Quello che stiamo facendo con la Princeton è proprio mettere insieme tutti questi aspetti.

Lynn Loo: La collaborazione con i ricercatori della ExxonMobil ci consente di essere certi che ci stiamo ponendo le domande giuste, con la giusta priorità e nella giusta scala. Ciò ci rende migliori, sia come scienziati che come insegnanti. Francamente, auspichiamo che aziende come la ExxonMobil e altre società energetiche prendano parte alla discussione sulla sfida energetica.

EF: Che cosa prevede per i prossimi cinque anni di ricerca? Qual è l’obiettivo finale?

VS: Il nostro obiettivo finale è identificare i “gap” per far fronte alla doppia sfida di soddisfare il fabbisogno energetico mondiale riducendo al contempo le emissioni. Tuttavia, per eliminare la carenza di energia, gestirla nell’ambito dell’obiettivo di riduzione delle emissioni e offrire al mondo queste soluzioni su ampia scala, è necessario un modo diverso di pensare. Saranno necessarie nuove tecnologie. I prossimi cinque anni saranno importanti nel campo dell’energia e della scienza, poiché inizieremo a comprendere i percorsi di scalabilità.

A tale scopo, non stiamo collaborando soltanto con la Princeton. Questo è solo uno dei cinque centri energetici e degli 80 partner universitari con cui lavoriamo. Stiamo anche cercando di integrare il Department of Energy and National Labs degli Stati Uniti, e, infine, di coinvolgere l’industria privata per il tema della scalabilità.

LL: Si tratta di un momento di massimo impegno. Guardando ai prossimi cinque anni, sarebbe fantastico creare una rete con gli altri centri energetici universitari e con il National Renewable Energy Lab (NREL), perché le università e i laboratori apportano tutti punti di forza diversi. Sarebbe bello riunirci tutti per attingere dall’esperienza reciproca e cercare di avanzare nella soluzione del problema.

Per ulteriori informazioni sulla partnership continuate a seguire, di seguito, la conversazione tra Lynn e Vijay.

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