Nella vasta area di Houston è prevista la costruzione di un’infrastruttura per il trasporto della CO2 catturata presso gli impianti industriali locali e lo stoccaggio sicuro e permanente a migliaia di metri di profondità in una formazione geologica accuratamente selezionata. In profondità, la CO2 si solidifica gradualmente e perde le sue proprietà di gas serra.

ExxonMobil e altre aziende ritengono che un’infrastruttura su larga scala per la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica a Houston potrebbe raccogliere fino a 50 milioni di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2030 e che questo valore potrebbe raddoppiare entro il 2040. Inoltre, l’hub potrebbe fungere da modello per altre aree industriali negli Stati Uniti, in Europa e in tutto il mondo. ExxonMobil attualmente collabora a quattro “hub” CSS in Europa: Anversa (Belgio), Rotterdam (Paesi Bassi), Gravenchon (Francia) e in Scozia (Regno Unito). Se queste tipologie di strutture si dimostreranno efficienti, insieme potrebbero catturare ogni anno milioni di tonnellate di CO2.

Energy Factor ha parlato con il Dott. Ganesh Dasari, ricercatore e ingegnere di ExxonMobil, per comprendere meglio i rigorosi criteri di selezione dei siti di stoccaggio della CO2. Il Dott. Dasari, che ha un dottorato in ingegneria civile presso la Cambridge University e ricopre un ruolo importante nell’individuazione dei potenziali siti di stoccaggio della CO2 per ExxonMobil, è un’autorità in tema di sicurezza nello stoccaggio di anidride carbonica.

Tecnologia di stoccaggio della CO2 solida come una roccia

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